Matteo Pievani (1965) si è laureato nel 1991 presso il Politecnico di Milano e l’anno successivo ha iniziato l’attività professionale di architetto.
Ha sempre affrontato temi eterogenei sviluppando progetti in vari ambiti, urbanistica, architettura e interior design.
Ogni suo nuovo progetto è sempre un nuovo percorso conoscitivo, da pensare, da scoprire, da inventare e da costruire. Questo, sostiene, è l’aspetto più bello del lavoro dell’architetto: l’attività di pensiero che si trasforma in materia.
La metodologia del suo lavoro parte sempre da elementi che sono fortemente ancorati ai caratteri del contesto e alla storia, per poi sviluppare la ricerca per trovare l’identità espressiva dell’architettura contemporanea.
La sua attività progettuale è come la costruzione di un percorso che, partendo dall'analisi dei problemi, attraverso il rapporto storia/progetto, arriva all'individuazione degli spazi e delle forme.
Ritiene, infatti, che il progetto sia il risultato di un’attività di ricerca: ricerca funzionale (bisogni), ricerca culturale (storia), ricerca di soluzioni (forme e materiali).
Considera la luce e la razionalità elementi fondamentali per la composizione e lo sviluppo dell’interior design, dove la continua ricerca del rapporto tra passato e presente si deve integrare con la funzionalità degli spazi.